IL GRUPPO “GIUSTIZIA E LIBERTÀ” SI SCIOGLIE

Per motivi esclusivamente logistici e organizzativi, il Gruppo “Giustizia e Libertà” della Federazione Anarchica Siciliana (FAS) si scioglie ufficialmente.

I suoi militanti continuano ad aderire a titolo individuale alla FAS e proseguono, sempre in stretta e solidale collaborazione, nelle loro attività.

Palermo, 9/11/2012

 

Due giorni di incontri, cultura e musica a cura di Bar Libreria Garibaldi, Spazio di Cultura Libert’Aria e Federazione Anarchica Siciliana.

Clicca sulla locandina.

28 dicembre antirazzista a Trapani

Ai seguenti link, report e foto delle iniziative antirazziste che si sono svolte a Trapani il 28 dicembre 2011 in occasione del dodicesimo anniversario della strage del CPT “Serraino Vulpitta”.

http://coordinamentoperlapacetp.wordpress.com/2011/12/29/28-dicembre-2011-report-e-foto/

http://gruppoanarchicosalsedotp.noblogs.org/post/2011/12/29/28-dicembre-antirazzista-a-trapani/

TEMPI DI GUERRA. Dall’11 settembre 2001 ai giorni nostri.

SABATO 10 SETTEMBRE ore 16,00
SALONE VALDESE, VIA DELLO SPEZIO 43 – PALERMO

CONVEGNO E DIBATTITO

Salvo Vaccaro (Federazione Anarchica Italiana)
Mediterraneo tra rivolta e declino

Antonio Mazzeo (terrelibere.it)
Militarizzazione del territorio in Sicilia

Francesco Lo Cascio (Movimento Internazionale Riconciliazione)
Liberazione dai totalitarismi: antimilitarismo e azione nonviolenta

Pippo Gurrieri (Federazione Anarchica Siciliana)
Dall’indignazione alla rivoluzione: la prospettiva anarchica

Promuove la FEDERAZIONE ANARCHICA SICILIANA

Piazza antirazzista a Trapani

Clicca su Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo” per leggere il report e guardare le foto del presidio antirazzista che si è svolto sabato 23 luglio a Trapani: una grande gabbia allestita nella centralissima piazzetta Saturno ha portato fisicamente, e in mezzo alla gente, il dolore e la sofferenza dei Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati. Altre foto le trovi qui.

LA LEGGE BRUCIA LA VITA

Noureddine Adnane aveva 27 anni ed era nato in Marocco. Viveva in Italia dal 2002 e si guadagnava da vivere facendo l’ambulante. Lo conoscevano tutti nel quartiere, e tutti gli volevano bene.
A Palermo i venditori ambulanti, specialmente immigrati, devono fare i conti con la polizia municipale: retate nei mercatini, ispezioni, multe, sequestri della merce, intimidazioni. Noureddine non era un abusivo, ma aveva ricevuto la visita dei vigili urbani per cinque volte in una settimana: davvero troppo per chi deve sbarcare il lunario tra mille difficoltà (…)

Leggi tutto il volantino qui:

http://coordanarchicopa.blogspot.com/2011/02/la-legge-brucia-la-vita.html

Trapani, 28 e 29 dicembre – Presidio antirazzista davanti il CIE “Serraino Vulpitta”

Il 28 e 29 dicembre scorsi – nell’undicesimo anniversario della strage del Centro di Permanenza Temporanea “Serraino Vulpitta” – si è svolta a Trapani una mobilitazione antirazzista promossa dal Coordinamento per la Pace, dal Circolo Arci “aMalaTesta” e dal locale Gruppo di Emergency.
I promotori della manifestazione hanno voluto ribadire la netta opposizione alle politiche repressive attuate dai governi nei confronti degli immigrati. In particolare, la situazione di Trapani rimane assai critica perché, anche se il “Serraino Vulpitta” è destinato a essere chiuso, la città ospiterà un nuovo Centro di Identificazione ed Espulsione nella periferica contrada di Milo. Una struttura già pronta (realizzata in brevissimo tempo e che assomiglia a un carcere di massima sicurezza), molto più capiente e dalle spiccate caratteristiche di “istituzione totale”. Alla manifestazione hanno aderito e partecipato, tra gli altri, compagne e compagni della Federazione Anarchica Siciliana, della Federazione dei Comunisti Anarchici, della Federazione Anarchica Italiana e del Coordinamento Anarchico Palermitano.
Martedi 28 è stato organizzato un presidio davanti il CIE “Vulpitta” durante il quale gli antirazzisti hanno espresso la loro solidarietà ai quarantatre immigrati reclusi all’interno della struttura. Dalla loro viva voce è emerso quanto siano disastrose le condizioni di vita: mancanza di coperte, scarsa qualità dei cibi, uso di calmanti e psicofarmaci per sedare i trattenuti. Da dietro le sbarre, i migranti hanno manifestato vivo apprezzamento per l’iniziativa e – come accaduto in altre occasioni – si è stabilita una comunicazione diretta tra chi stava dentro e chi stava fuori, mentre un sound-system aiutava a rendere più caldo quel pomeriggio di lotta e di solidarietà.
Il giorno dopo gli antirazzisti sono tornati davanti il CIE e, al loro arrivo, hanno visto i migranti che, da dietro le sbarre, sventolavano drappi neri per salutarli e rispondere ai loro slogan. Alla fine, un lungo e intenso applauso reciproco tra reclusi e manifestanti, per ribadire che la lotta per la libertà degli immigrati coincide con la lotta per la libertà di tutte e tutti.

Nucleo “Giustizia e Libertà” della Federazione Anarchica Siciliana

Altre foto:

http://coordinamentoperlapacetp.wordpress.com/2011/01/04/28-e-29-dicembre-foto-del-presidio-antirazzista/

INFAMIA E PREGIUDIZIO

 

Ci sembra quanto mai significativa la vicenda di Maria Feraru, cittadina rumena di etnia Rom, ingiustamente arrestata in seguito alla falsa testimonianza di una donna italiana che l’aveva accusata di aver tentato di rapire un bambino sul litorale di Isola delle femmine, vicino Palermo. L’accusa della bagnante siciliana era mossa – per sua stessa ammissione – dal pregiudizio nei confronti degli zingari. Questo episodio, che dovrebbe far vergognare tutti coloro i quali – soprattutto in Sicilia – trattano le persone giudicandole preventivamente sulla base dei più bassi istinti razzisti e xenofobi, ci offre uno spaccato del progressivo arretramento culturale di Palermo, sempre più prigioniera delle sue fobie e della sua ipocrisia.
Martellanti campagne politiche e mediatiche di livello nazionale e locale sono riuscite nell’intento di creare anche a Palermo una psicosi da insicurezza sociale, una sindrome che induce a invocare maggiore controllo del territorio e una maggiore presenza di polizia per meglio contrastare la criminalità dilagante. Il più delle volte gli obiettivi privilegiati di questo zelo securitario sono, manco a dirlo, proprio gli immigrati e gli stranieri, soggetti su cui è facile scatenare colpe di ogni tipo soprattutto quando a essere sporca è la coscienza di questa città e di chi la governa.
Una città in cui, anziché gridare al ladro di bambini zingaro, si farebbe meglio a scavare nel ventre oscuro in cui la violenza sui minori è sempre presente tra le pieghe della povertà e del malessere di ampi strati della società palermitana.
È comunque vero che a Palermo c’è un’emergenza criminalità: a esserne responsabile è, oggi come sempre, Cosa nostra, che non ha mai smesso di dominare la vita di questa città e dei suoi abitanti.
A Palermo la mafia è tornata ad ammazzare per le strade nel riassestamento dei suoi equilibri di potere e della sua gerarchia interna. A Palermo la mafia continua a taglieggiare commercianti e imprenditori senza rinunciare ad azioni di devastazione e terrorismo più o meno eclatanti per far capire chi davvero comanda in questo territorio. Un territorio in cui i bisogni sociali sono ancora tanti e gravissimi, come quello della mancanza di lavoro e della fame di case, per non parlare poi dell’approvvigionamento idrico o dei servizi sociali minimi, del tutto assenti.
Per rispondere a queste emergenze, la classe politica che amministra Palermo ha predisposto delle vere e proprie soluzioni finali: ad esempio, per i cittadini che non hanno un posto sicuro in cui vivere si è allestito un "centro di permanenza temporanea" in periferia, con tanto di container in cui sistemare sfrattati e senza casa. Come a dire: lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Ma nel futuro della Palermo che verrà c’è anche la realizzazione dell’inceneritore di Bellolampo, una struttura nociva, inquinante e assassina che lungi dal risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti costituirà un’emergenza permanente per la salute nostra e per quella delle prossime generazioni che rischieranno di ammalarsi di tumore per il solo fatto di mettere il naso fuori di casa.
Ecco cosa è oggi Palermo: una città che pur di non sbarazzarsi degli apparati di potere politici e mafiosi che da sempre ne spartiscono la gestione, preferisce puntare il dito contro i più deboli individuando di volta in volta i capri espiatori più adatti per nascondere l’irrimediabile criminalità del potere che continua a disegnarne a sua immagine e somiglianza il volto grottesco
.

Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana

PORRAJMOS – Lo sterminio nazista degli zingari

MERCOLEDI 25 OTTOBRE, ORE 16
SCUOLA ELEMENTARE STATALE "A. DE GASPERI" – PALERMO
PIAZZA A. DE GASPERI, 24

PORRAJMOS
Lo sterminio nazista degli zingari

Conferenza e dibattito con:

dott.ssa Giovanna Granata (dirigente scolastico)

Irene Abbate (insegnante responsabile del progetto "integrazione Rom")

Paolo Finzi (redattore di A-rivista anarchica)

Mario Azzolini (giornalista Rai)

Sarà proiettato il film «A forza di essere vento»

 

MANIFESTO ANTIRAZZISTA

CONTRO LO STATO E IL CAPITALE

DENUNCIAMO
  • tutte le leggi razziste, che limitano la libertà di movimento e calpestano la dignità degli immigrati
  • gli stati e i governi, che con le loro politiche mirano all’esclusione umana e sociale degli immigrati
  • i centri di permanenza temporanea, i lager del secondo millennio
  • chi gestisce i centri di permanenza temporanea, perché si arricchisce sulla sofferenza altrui
  • i muri e le frontiere dell’Europa, che causano la morte di migliaia di persone
  • precariato e flessibilità, che spianano la strada allo sfruttamento dei lavoratori, immigrati e non
  • il caporalato e le mafie, che schiavizzano i lavoratori approfittando delle leggi razziste che negano qualsiasi diritto e qualsiasi tutela per i lavoratori
VOGLIAMO
  • la libertà di movimento per chiunque: tutti hanno diritto di vivere e lavorare ovunque nel mondo!
  • la solidarietà internazionalista, contro ogni razzismo e per una solidarietà tra lavoratori italiani e stranieri perché il nemico è il padrone, non l’immigrato!
  • l’autogestione dell’accoglienza e la costruzione di reti di mutuo appoggio
  • la gratuità dell’accoglienza costruita dal basso, senza mediazioni della chiesa o di enti che lucrino sul bisogno della gente
  • un’Europa aperta e solidale, che non spari sui migranti alle frontiere, e che non li affondi speronandoli in mare aperto
  • la stabilità del lavoro e il rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro, perché non vogliamo più gente che muore mentre si guadagna da vivere
  • l’autogestione delle lotte, l’autonomia del movimento antirazzista, il rilancio delle mobilitazioni per la libertà contro ogni frontiera
  • la rivoluzione sociale, per scrollarsi di dosso il peso dei parassiti che da sempre succhiano il sangue dei lavoratori e degli oppressi: lo stato e il capitale.
  • la libertà e l’uguaglianza di tutte e tutti, l’autogestione, l’Anarchia!
Nucleo “Giustizia e Libertà” della Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici – Sezione di Palermo