LA LEGGE BRUCIA LA VITA

Noureddine Adnane aveva 27 anni ed era nato in Marocco. Viveva in Italia dal 2002 e si guadagnava da vivere facendo l’ambulante. Lo conoscevano tutti nel quartiere, e tutti gli volevano bene.
A Palermo i venditori ambulanti, specialmente immigrati, devono fare i conti con la polizia municipale: retate nei mercatini, ispezioni, multe, sequestri della merce, intimidazioni. Noureddine non era un abusivo, ma aveva ricevuto la visita dei vigili urbani per cinque volte in una settimana: davvero troppo per chi deve sbarcare il lunario tra mille difficoltà (…)

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ASPORTARE IL CANCRO VATICANO, ABOLIRE IL CONCORDATO

Il 18 febbraio del 1984 il presidente del consiglio Bettino Craxi ed il cardinale segretario di stato vaticano Agostino Casaroli, siglavano il nuovo concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica, aggiornando i Patti lateranensi dell’11 febbraio 1929 voluti da Benito Mussolini e Pio XI, in seguito ai quali lo Stato italiano versò, a titolo di risarcimento al Vaticano, una somma pari a 712 miliardi di euro attuali. Lo IOR, la famigerata banca vaticana, nasce grazie a quel fondo.
Il Vaticano ottenne anche la costruzione e l’erogazione di importanti servizi (stazione ferroviaria, poste, radio, fornitura di acqua, ecc.), tutti a carico dei contribuenti italiani; lo stato italiano si fece carico di versare lo stipendio ai preti, e vennero individuati i beni immobili di proprietà della chiesa, cui verrà applicato lo status di extraterritorialità, con esenzione di tasse e tributi.
Il rinnovo di quei patti nel 1984, confermava tutti i privilegi già concessi alla chiesa; si limitava a dichiarare la religione cattolica non più religione di stato, ma concedeva al cattolicesimo una serie infinita di nuovi privilegi: la parità tra scuole cattoliche e scuole pubbliche; l’insegnamento della religione cattolica in ogni ordine di istruzione, esclusa l’università, (a carico delle casse pubbliche, benché materia “facoltativa”); il finanziamento di cappellani e assistenti spirituali in carceri, forze armate, università, ospedali, ecc., consentendole così di accentuare le sue ingerenze sulla società italiana.
Ma il più noto di questi privilegi è la concessione dell’8 per mille (del gettito fiscale IRPEF), che permette alla chiesa cattolica di incassare circa un miliardo di euro l’anno alle spalle dei cittadini, siano essi credenti, non credenti o di altre religioni. Il meccanismo truffaldino dell’8 per mille messo a punto da Giulio Tremonti (al tempo consigliere economico di Craxi) e da Cirino Pomicino, è normato con la legge 222 del 20/5/1985; esso, in pratica, dà alla chiesa cattolica – normalmente destinataria di circa il 39% delle scelte – la possibilità di arraffare oltre il 90% dell’8 per mille dell’Irpef dei contribuenti, grazie al fatto che le somme riguardanti le mancate scelte vengono riassegnate proporzionalmente alle preferenze di destinazione effettuate.
L’Italia è l’unico paese al mondo a dover sottostare ad un rapporto di subalternità con la chiesa cattolica; dopo le scelte politiche di Mussolini, bisognoso del consenso cattolico al suo regime, anche i comunisti, con Palmiro Togliatti, fecero lo stesso ragionamento il 22 dicembre 1947, quando votarono l’articolo 7 della costituzione, che confermava i fascistissimi Patti lateranensi.

È tempo che questa truffa cessi, è tempo di cancellare il concordato: è tempo che i cittadini possano decidere liberamente cosa fare dei loro soldi.
Noi anarchici non riconosciamo l’autorità dello Stato e della Chiesa, e purtuttavia lottiamo fermamente perché venga definitivamente abolito il concordato tra queste due entità parassitarie e oppressive, passo necessario verso una declericalizzazione della società e, pertanto, verso l’appropriazione di nuovi spazi politici di libertà.
Asportare il tumore concordatario dal corpo sociale vuol dire dare maggiori speranze di vita ad un popolo minato sin dall’infanzia dalla più atroce delle malattie: il tarlo dell’autorità.

Federazione Anarchica Siciliana

PER UNA SOCIETÀ DI LIBERI E UGUALI – Le proposte degli anarchici

Il sistema dei partiti da oltre un secolo ha portato al macello milioni di uomini con l’illusione di realizzare la libertà e la giustizia: quelli di destra promettendo regimi di ordine e disciplina; quelli di centro l’amore e la pace in terra; quelli di sinistra, l’eguaglianza dei lavoratori e la giustizia sociale. In realtà, tutti i partiti hanno costituito un buon affare per le loro classi dirigenti, hanno rafforzato lo Stato e la società capitalistica e hanno preteso dal popolo solo voti e passività, consensi e rassegnazione. IL SISTEMA DEI PARTITI E’ FALLITO. Dietro ogni partito, al di là delle differenze di facciata, si è sempre nascosto l’autoritarismo, la burocrazia, l’interesse personale, il privilegio per pochi.

Gli anarchici hanno da sempre sostenuto che non si possono adottare mezzi autoritari per raggiungere la libertà. La storia ha dato ragione agli anarchici, anche se hanno pagato duramente l’espressione del loro pensiero, la loro pratica antiautoritaria, la loro coerenza rivoluzionaria. Dalla Russia bolscevica alla Spagna del ’36, al ’68, passando per il fascismo e il nazismo, i poteri di ogni colore hanno combattuto, tradito, colpito alle spalle i popoli in armi e i tentativi di affermare un socialismo dal basso, l’autogestione, l’abolizione della proprietà privata e dello Stato.

Oggi in Italia assistiamo all’omologazione del quadro politico dentro le compatibilità del sistema: cioè tutti i partiti che apparentemente si contrastano dentro e fuori il parlamento, in realtà agiscono senza mettere in discussione le basi dello sfruttamento e dei privilegi su cui si fonda la società.

C’è bisogno di percorrere un’altra strada: quella dell’organizzazione diretta dei lavoratori, dei cittadini tutti, senza capi, dirigenti e strutture organizzative autoritarie; la strada dell’azione diretta, cioè della lotta senza intermediazioni, senza illusioni parlamentari, portata avanti dai diretti interessati.

Dopo anni e anni di sacrifici, di lotte, di morti causati dal potere, oggi ci ritroviamo nella nostra terra senza prospettive di lavoro, con l’emigrazione quale unica prospettiva, con i vecchi ricatti occupazionali, con salari e pensioni di fame, con l’acqua che scarseggia, con strade e ferrovie obsolete, con il territorio rovinato dalla speculazione, con una sanità arretrata, con una scuola distrutta e inutile, con la precarietà padrona delle nostre vite, con la mafia sempre più potente, con i ricchi sempre più ricchi e una popolazione sempre più povera.

A tutto questo si può e si deve rispondere senza dar più credito ai venditori di fumo dei partiti, ai preti a caccia di pecore da tosare, ai mezzi di comunicazione loro asserviti.

Si può rispondere solo con l’organizzazione dal basso, con la lotta continua e unitaria, con la presa nelle mani dei diretti interessati, del proprio destino.

Gli anarchici sostengono che ognuno debba ragionare con la propria testa, vivere da individuo libero, senza più fidarsi dei falsi amici: politicanti, burocrati, preti, sindacalisti e tutta la casta degli arrivisti, dei borghesi, dei privilegiati che spacciano soluzioni per tutti ma badano solo al loro tornaconto personale e di casta. I falsi amici, così come i nemici (Stato, Capitalismo, Chiesa, Mafia…) sono i veri ostacoli alla costruzione di una società basata sull’autogestione e sulla libertà. Per questo vanno combattuti e sconfitti.

Federazione Anarchica Siciliana


NÉ SCHIAVI NÉ DISOCCUPATI

Quanto sta accadendo oggi ai lavoratori e alle lavoratrici della Fiat è la naturale prosecuzione di un lungo e sistematico progetto di cancellazione dei diritti di tutti i lavoratori (…)

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