Lo stato di Israele sta attuando un vero e proprio genocidio nei confronti del popolo palestinese.
Dopo lo scoppio della seconda Intifada, Israele ha iniziato la costruzione di un muro per separare fisicamente gli israeliani dai palestinesi con la scusa di voler proteggere i civili israeliani dagli attentati terroristici.
La realtà è ben diversa: l’esercito israeliano effettua quotidianamente bombardamenti e rastrellamenti nei quartieri palestinesi dei Territori Occupati e la spirale di violenza non sembra destinata a finire.
Il Muro israeliano è una rete di muri di cemento, recinti di filo spinato e elettrificato, trincee, strade di pattuglia, torri di guardia e videocamere.
Le terre dei contadini palestinesi sono state confiscate, le coltivazioni distrutte, e interi villaggi sono rimasti circondati e tagliati fuori dalle principali vie di comunicazione.
Per ostacolare e impedire la costruzione del Muro e il perpetuarsi di questa ingiustizia, un gruppo di azione diretta denominato “Anarchici contro il Muro” ha iniziato una campagna di mobilitazione che non ha precedenti in Israele.
Per la prima volta, cittadini israeliani e popolazione palestinese si sono uniti per opporsi alle politiche omicide e discriminatorie del governo Sharon attraverso azioni dirette non violente. Per la prima volta donne e uomini palestinesi sono stati affiancati da cittadini israeliani per affrontare pacificamente e a viso aperto le ruspe che distruggono gli uliveti e i soldati che sparano ad altezza d’uomo.
Queste iniziative hanno avuto una grande eco presso l’opinione pubblica israeliana, specialmente quando un anarchico israeliano è stato colpito alla gamba da un proiettile sparato dalla guardia di sicurezza del suo paese.
Il gruppo di azione “Anarchici contro il Muro” ha il merito di svelare la natura tutta politica del conflitto israelo-palestinese, un conflitto deciso ai piani alti delle gerarchie politiche ma che può e deve essere superato attraverso la concreta solidarietà militante tra le persone, a prescindere dalla loro nazionalità.
Gli anarchici israeliani intendono lottare al fianco degli oppressi e, allo stesso tempo, creare delle falle nel sistema monolitico degli oppressori denunciando i crimini, smascherando le ipocrisie, invitando a una diserzione generalizzata.
Ai compagni israeliani e palestinesi la nostra solidarietà.

NO AL MURO IN PALESTINA!

Federazione dei Comunisti Anarchici – Sezione di Palermo
Federazione Anarchica Siciliana – “Nucleo “Giustizia e Libertà”

ottobre 2004