In seguito a un banale incidente stradale, un uomo di trentasette anni, sposato con figli, è stato brutalmente picchiato fino alla morte. In pieno giorno, in una strada di Palermo.
Ormai da diversi anni si tenta di conferire a questa città un’aura di rispettabilità e normalità ritagliandole un vestito buono, un "abito della festa" da poter indossare ogni giorno ma che risulta sempre più stretto e scomodo.
Questa scomodità nasce dall’ipocrisia con la quale insigni e rispettabili personaggi del mondo politico e della società cosiddetta civile hanno cercato di fornire un ritratto rassicurante di Palermo.
Dietro il maquillage di parte del centro storico, dietro la riapertura del Teatro Massimo, dietro l’organizzazione di concerti, sfilate di moda, grandi eventi mondani o conferenze internazionali in cui si dichiara che la mafia è stata sconfitta, si cela una Palermo cruda, mortale, priva di speranza. Una Palermo che in molti conoscono ma che è difficile da guardare perchè il suo volto è fatto di miseria, degrado, violenza.
E’ curioso constatare che mentre a Palermo si muore ammazzati per niente, il sindaco Cammarata si affretti nel precisare che certi episodi non possono rappresentare una città intera. Ma è ancor più curioso apprendere della sua nuova ordinanza, con la quale cacciare da via Ruggero Settimo tutti i soggetti ritenuti indesiderabili. E’ così che si proteggono gli occhi delicati della Palermo dabbene, intoccabile – perchè compenetrata con la mafia e i poteri forti -, che lavora passeggia e consuma nel salotto buono della città.
Tutto il resto è periferico e passa in secondo piano.
Emergenze sociali, disoccupazione, malaffare, criminalità organizzata, violenza suburbana semplicemente non esistono se ci si convince che Palermo è una città normale.
Ce ne convinciamo con difficoltà, perchè all’Albergherìa (e non solo) i bambini continuano ad essere abusati e i palazzi continuano a crollare; perchè per strada ci si accoltella a morte in agguati mafiosi come a Borgo Vecchio (e a poco servono i blitz polizieschi con tanto di elicotteri che volteggiano sul quartiere) e può anche capitare che un ragazzino venga colpito durante una sparatoria a Ballarò.
Tutto questo succede a Palermo, ed è per noi impossibile girarci dall’altra parte perché far finta di niente, pensando che in realtà va tutto bene, significa rendersi complici di tutto questo.

Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana

Ottobre 2004