La vicenda della Cap Anamur dimostra chiaramente che lo stato italiano ha dichiarato guerra a tutti i migranti.
Con questa omissione di soccorso istituzionalizzata il governo ha voluto calpestare la dignità di trentasette persone colpevoli solamente di cercare un’esistenza migliore.
L’equipaggio della Cap Anamur è stato punito per aver prestato soccorso in mare: il capitano della nave, il suo vice e il presidente dell’associazione sono stati incarcerati.
Dopo venti giorni in mare – assediati dai mezzi della Marina militare italiana – i profughi sono stati deportati nel Centro di Permanenza Temporanea di Agrigento, un lager per immigrati: questa è l’idea di accoglienza che il Ministero degli Interni ha espresso attraverso le sue direttive.
Negli ultimi concitati giorni una vasta e spontanea mobilitazione dal basso da parte degli antirazzisti siciliani ha garantito una presenza costante sia a Porto Empedocle che davanti il CPT di Agrigento: proprio qui davanti sono stati brutalmente caricati i manifestanti che esprimevano solidarietà ai profughi e a tutti gli immigrati reclusi all’interno del CPT di C.da S.Benedetto.
L’ottusa violenza che vorrebbe schiacciare tutto e tutti nell’inferno della clandestinità è la strategia adottata dal Potere, dagli Stati e dal Capitale.
Poiché siamo fermamente convinti che nessuno debba essere considerato “clandestino” o “illegale”, continueremo a batterci per la distruzione di tutte le frontiere, di tutte le galere e per l’assoluta libertà di movimento di tutte e tutti.
Non è importante stabilire l’esatta nazionalità dei profughi della Cap Anamur: da qualunque parte del mondo essi vengano, hanno tutto il diritto di poter decidere in piena autonomia le sorti delle proprie esistenze.
Ci opponiamo radicalmente alla logica fascista e razzista che ostacola la libertà di circolazione delle persone.
Pretendiamo l’immediata liberazione degli arrestati e il riconoscimento del diritto d’asilo ai profughi.
Con questa omissione di soccorso istituzionalizzata il governo ha voluto calpestare la dignità di trentasette persone colpevoli solamente di cercare un’esistenza migliore.
L’equipaggio della Cap Anamur è stato punito per aver prestato soccorso in mare: il capitano della nave, il suo vice e il presidente dell’associazione sono stati incarcerati.
Dopo venti giorni in mare – assediati dai mezzi della Marina militare italiana – i profughi sono stati deportati nel Centro di Permanenza Temporanea di Agrigento, un lager per immigrati: questa è l’idea di accoglienza che il Ministero degli Interni ha espresso attraverso le sue direttive.
Negli ultimi concitati giorni una vasta e spontanea mobilitazione dal basso da parte degli antirazzisti siciliani ha garantito una presenza costante sia a Porto Empedocle che davanti il CPT di Agrigento: proprio qui davanti sono stati brutalmente caricati i manifestanti che esprimevano solidarietà ai profughi e a tutti gli immigrati reclusi all’interno del CPT di C.da S.Benedetto.
L’ottusa violenza che vorrebbe schiacciare tutto e tutti nell’inferno della clandestinità è la strategia adottata dal Potere, dagli Stati e dal Capitale.
Poiché siamo fermamente convinti che nessuno debba essere considerato “clandestino” o “illegale”, continueremo a batterci per la distruzione di tutte le frontiere, di tutte le galere e per l’assoluta libertà di movimento di tutte e tutti.
Non è importante stabilire l’esatta nazionalità dei profughi della Cap Anamur: da qualunque parte del mondo essi vengano, hanno tutto il diritto di poter decidere in piena autonomia le sorti delle proprie esistenze.
Ci opponiamo radicalmente alla logica fascista e razzista che ostacola la libertà di circolazione delle persone.
Pretendiamo l’immediata liberazione degli arrestati e il riconoscimento del diritto d’asilo ai profughi.
CONTRO LA CRIMINALITA’ DEL POTERE, LIBERI TUTTI!
NESSUNA FRONTIERA, NESSUNA GALERA!
NESSUNA FRONTIERA, NESSUNA GALERA!
Federazione Anarchica Siciliana – Nucleo "Giustizia e Libertà"
Luglio 2004