Il Comitato di Lotta per la Casa “12 luglio” di Palermo non piace a tutti.
Non piace ai politicanti di questa città, perché le famiglie che lo compongono non si prestano facilmente alle lusinghe o alle promesse in cambio di consenso elettorale.
Non piace a chi governa Palermo, perché le famiglie che lo compongono non hanno perso occasione di esprimere chiaramente il loro disprezzo nei confronti di chi le ignora, anche passando le notti davanti il municipio.
Non piace a molti uomini di Chiesa, perché le famiglie che lo compongono non hanno esitato a occupare la Cattedrale per far sentire le loro ragioni.
Non piace a molti poliziotti, perché le famiglie che lo compongono non travisano i loro volti durante le loro iniziative, anche se questo non le ha risparmiate dalla repressione a suon di manganelli.
Non piace all’Istituto Autonomo Case Popolari, perché le famiglie che lo compongono costringono la burocrazia di questo ente ad accelerare i tempi per dare la casa alle persone.
Non piace alla Prefettura, perché le famiglie del Comitato di Lotta per la Casa “12 luglio” non fanno altro che procurare grane al prefetto e ai suoi vicari: occupazioni, azioni dimostrative, conferenze stampa, cortei, tavoli tecnici per assegnare gli appartamenti: forse è per questo che ieri, durante una conversazione telefonica con una solerte funzionaria dell’entourage prefettizio, un membro del Comitato sia stato carinamente apostrofato con l’epiteto di “capobanda”.
Chi rivendica un diritto fondamentale quale è la casa, indicando nella riconversione dei beni immobiliari confiscati alle cosche la soluzione più facile e immediata per risolvere definitivamente questa grave emergenza sociale, non è un “capobanda”.
Capibanda sono i mafiosi che mettono in ginocchio questa città con la complicità di un’intera classe politica.
Capibanda sono tutti coloro i quali tengono sotto scacco le persone impedendo che certi problemi vengano risolti alla radice.
Capibanda sono quelli che, temendo percorsi di autorganizzazione dal basso, trattano le persone come criminali comuni.
Tutto quello che il Comitato di Lotta per la Casa “12 luglio” ha ottenuto finora, lo deve solo a se stesso e a nessun altro.
Tutto quello che è stato ottenuto a fatica dalle famiglie, è stato conquistato al prezzo di denunce, sgomberi e mistificazioni giornalistiche (opportunamente sbugiardate alla bisogna).
A noi il Comitato di Lotta per la Casa “12 luglio” piace moltissimo, proprio per questo.
Ed è dalla loro parte che continueremo a stare.
Nucleo “Giustizia e Libertà” della Federazione Anarchica Siciliana
12/01/2004