Il 6 luglio i Ministri del Commercio dell’Unione Europea e dei Paesi aspiranti membri si incontreranno informalmente a Palermo per definire la loro agenda in occasione della prossima conferenza ministeriale dell’OMC (Organizzazione Mondiale per il Commercio, in inglese WTO) a Cancun, in Messico.
Lì tenteranno di ampliare l’OMC, quell’organizzazione che detta in tutto il mondo le condizioni del non-sviluppo e dello sfruttamento.
Le loro ricette di liberalizzazione selvaggia degli scambi commerciali hanno avuto risultati che sono sotto gli occhi di tutti: il Sud del mondo è assolutamente in ginocchio. In Brasile, Argentina, Uruguay e Perù la crisi economica ha raggiunto livelli intollerabili mentre in Asia e Africa lo sfruttamento delle risorse da parte delle multinazionali occidentali ha sradicato dalle loro terre migliaia di donne e uomini.

Loro dicono cosa e come si deve produrre. Loro dicono a chi vendere. Bisogna esportare prodotti per il consumo occidentale, e a detenere il monopolio della produzione devono essere le grandi Corporations per le quali lavorano i nuovi schiavi della nuova economia globalizzata.
Quando parlano di sviluppo per tutti, questi signori in doppio petto (che ancora una volta vengono a infestare Palermo) parlano con la malafede di chi sa di dire una menzogna. Noi tutti subiamo sulla nostra pelle gli effetti dei loro accordi, dei loro affari, dei loro appalti fatti sotto al tavolo: la precarietà, la flessibilità del lavoro, la disoccupazione inarrestabile sono i risultati delle loro strategie economiche e politiche. Nel mondo intero, la gente viene ricattata con le guerre e la chiusura delle frontiere: chi non è occidentale deve solo spaccarsi la schiena e morire di fame lontano da qui, dall’Europa "democratica e civile".

I loro carteggi, le loro cerimonie, i loro pranzi di gala sono volgari schiaffi alla miseria per chi qui in Sicilia non ha la casa, il lavoro o l’acqua corrente.
Verranno di nascosto: fino a pochi giorni fa non si sapeva quasi nulla di questo Vertice. Fanno bene a vergognarsi.
Alla loro arroganza mafiosa, noi rispondiamo come sempre con la lotta: quella di ogni giorno, quella che porteremo nelle piazze e nelle strade di Palermo.
Ci riapproprieremo della nostra città per ribadire la nostra presenza, la nostra inesauribile tensione alla libertà, la rabbia per le troppe ingiustizie che opprimono il mondo. Saremo la voce di noi stessi, la voce dei migranti, dei lavoratori, degli studenti, dei disoccupati, dei popoli in lotta.
Fanno bene a nascondersi, i ministri dell’UE: nel mondo che vogliamo non c’è posto per gli sciacalli.

Centro di documentazione libertaria "P. Riggio" – Palermo
BoxUno Autogestito
Federazione Anarchica Siciliana – Nucleo "Giustizia e Libertà"

05/07/2003