Ci risiamo. Ancora una volta le bombe tornano a scandire la quotidianità di questo Paese. In un momento in cui il conflitto sociale sembra preoccupare seriamente chi comanda, in una fase in cui gli operai rispondono con rabbia e determinazione agli attacchi della razza padrona e vasti strati della popolazione manifestano un diffuso malumore nei confronti delle politiche governative, la risposta dello Stato è quella di sempre: criminalizzare, reprimere, uccidere.
Gli omicidi di D’Antona e Marco Biagi, la richiesta di archiviazione per il carabiniere Placanica, le accuse per associazione sovversiva nei confronti della Rete del Sud ribelle, gli arresti e le perquisizioni in merito alla guerra scatenata dai G8 a Genova nel luglio 2001 e le ultime bombe esplose alla Questura di Genova sono tutte inquietanti tappe di un percorso repressivo e terroristico che vuole stroncare qualsiasi forma di opposizione sociale.
Come da copione, i mostri da sbattere in prima pagina sono gli anarchici. La Storia di questo Paese ci dimostra invece che le istituzioni hanno sempre giocato con la pelle delle persone: la morte di Pinelli e di tutte le vittime delle stragi di Stato ce lo ricordano ancora.
La volontà di cambiamento che negli ultimi anni donne e uomini hanno espresso e continuano a esprimere in Italia e in tutto il mondo, non potrà essere arrestata dalle politiche del terrore.
Un altro mondo è necessario e ne siamo convinti. Le pratiche di libertà, le rivendicazioni dei diritti negati, le quotidiane lotte per il lavoro, per la libertà di circolazione, per la costruzione di un mondo giusto e solidale costituiscono un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare. Il terrorismo e la guerra fanno parte del codice genetico degli stati e del Capitale.
Nel nostro codice genetico c’è, invece, la libertà.
Gli omicidi di D’Antona e Marco Biagi, la richiesta di archiviazione per il carabiniere Placanica, le accuse per associazione sovversiva nei confronti della Rete del Sud ribelle, gli arresti e le perquisizioni in merito alla guerra scatenata dai G8 a Genova nel luglio 2001 e le ultime bombe esplose alla Questura di Genova sono tutte inquietanti tappe di un percorso repressivo e terroristico che vuole stroncare qualsiasi forma di opposizione sociale.
Come da copione, i mostri da sbattere in prima pagina sono gli anarchici. La Storia di questo Paese ci dimostra invece che le istituzioni hanno sempre giocato con la pelle delle persone: la morte di Pinelli e di tutte le vittime delle stragi di Stato ce lo ricordano ancora.
La volontà di cambiamento che negli ultimi anni donne e uomini hanno espresso e continuano a esprimere in Italia e in tutto il mondo, non potrà essere arrestata dalle politiche del terrore.
Un altro mondo è necessario e ne siamo convinti. Le pratiche di libertà, le rivendicazioni dei diritti negati, le quotidiane lotte per il lavoro, per la libertà di circolazione, per la costruzione di un mondo giusto e solidale costituiscono un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare. Il terrorismo e la guerra fanno parte del codice genetico degli stati e del Capitale.
Nel nostro codice genetico c’è, invece, la libertà.
Federazione Anarchica Siciliana – Nucleo "Giustizia e Libertà"
Compagni della Federazione Anarchica Italiana – Palermo